Novità della medicina

Ozonoterapia: a cosa serve e quando usarla

24/01/2022 - Tempo di lettura: 5 minuti

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L'ozonoterapia è una pratica medica che si basa sull'utilizzo di una miscela di ossigeno e ozono a scopo terapeutico, con l'obiettivo di aumentare i livelli di ossigeno nel corpo mediante l'introduzione di ozono (O3). Si tratta di una pratica utilizzata da molto tempo grazie alla sua efficacia nei confronti di virus, batteri, sindrome da immunodeficienza acquisita e patologie neoplastiche; negli ultimi anni sta aumentando considerevolmente il suo impiego anche nel trattamento dei disturbi muscoloscheletrici.

Ma in cosa consiste e quali sono le sue possibili applicazioni?

​Ozonoterapia: in cosa consiste?

Grazie alla sua azione antinfiammatoria e antidolorifica l'ozonoterapia viene proposta per trattare varie condizioni cliniche.  I meccanismi alla base degli effetti esercitati dall'ozonoterapia sono complessi, tant'è vero che sono ancora in corso studi per approfondirne meglio la conoscenza.

Una volta introdotta nell'organismo, la miscela attiva una serie di eventi il cui esito finale varia in base alle concentrazioni e ai rapporti ossigeno-ozono, alle capacità antiossidanti dell'organismo e allo stato immunitario del paziente.

Gli studi a oggi effettuati dichiarano che le proprietà principali di questa terapia si possono riassumere in:

  • azione ossidante: induce un moderato e transitorio stress ossidativo che provoca come conseguenza secondaria un effetto antiossidante;
  • stimolazione del passaggio transmembrana dell'ossigeno, con un conseguente miglioramento della respirazione mitocondriale;
  • effetti sul sistema immunitario, la stimolazione alla produzione di citochine infiammatorie induce una risposta regolatoria antinfiammatoria.
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L'ozono, infatti, ha una grande attività ossidante come gas solubile. A contatto con fluidi biologici, forma specie reattive dell'ossigeno e prodotti di ossidazione dei lipidi. Entrambi questi prodotti reagiscono con i globuli bianchi avviando la formazione di proteine, citochine e globuli rossi che aumentano l'apporto di ossigeno ai tessuti. A seguito della neoangiogenesi, ovvero lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti, l'ozono attiva l'irrorazione sanguigna. Molti studi sostengono che l'ozono riduca il dolore locale favorendo il recupero della funzione articolare. È considerato un trattamento soddisfacente, con un basso rischio di complicanze e un'elevata percentuale di successo.20220131_Ozonoterapia_3.jpg

Metodologie di applicazione

​A esclusione della via inalatoria, l'ozono a fini terapeutici può essere somministrato, in dosi precise e controllate, attraverso quasi tutte le modalità:

  • endovenosa;
  • intramuscolare;
  • intrarettale;
  • infiltrazione locale (cutanea, sottocutanea, transdermica, intradiscale, paravertebrale, intrarticolare).

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Tra i metodi endovenosi c'è l'Auto Emo Infusione, nota anche come Auto Emo Trasfusione o Auto Emo Terapia (GAEI/GAET), che consiste nel prelievo di una quantità di sangue del paziente fra i 150 e i 200 ml e nella sua immediata reinfusione in vena dopo essere stato arricchito con una miscela di ossigeno e ozono all'interno della sacca di prelievo mediante un circuito chiuso. Ha una durata di circa 30 minuti e viene utilizzata in diversi ambiti, da quello immuno-reumatologico e vascolare allo sportivo, fino a quello estetico.

La via inalatoria è esclusa perché è noto che sul tratto respiratorio l'ozono provoca effetti tossici: la molecola reagisce con i tessuti che rivestono i polmoni, innescando una serie di effetti patologici che possono indurre il deterioramento delle membrane polmonari. Inoltre, quando viene inalato, l'ozono può formare metaboliti che facilitano la degenerazione delle pareti arteriose.
All'interno di un percorso di riabilitazione personalizzato, il trattamento acquista ancora più efficacia se affiancato da un piano di rieducazione posturale e muscolare definito insieme al fisioterapista.
È necessario un ciclo di almeno 10 iniezioni con cadenza mono o bisettimanale e occorrono circa 15-30 giorni per avvertire i benefici del trattamento.

Cosa è possibile trattare con  l'ozonoterapia?

 

Trattandosi di una terapia di applicazione recente, sono in corso studi per approfondirne l'efficacia e determinare in quali casi sia più utile farne uso. Secondo le Linee Guida e Buone Pratiche in Ossigeno-Ozonoterapia art. 6 (Legge 8 marzo 2017, n. 24, rev. 05/10/2019), le indicazioni terapeutiche per i quali è consigliata l'ozonoterapia sostenute da evidenze di tipo A – cioè basate su revisioni sistematiche di studi clinici controllati randomizzati, di studi omogenei di coorte e di studi caso-controllo – sono rappresentate dalle patologie ortopediche della colonna vertebrale e del ginocchio. Una delle applicazioni più diffuse dell'ozonoterapia è relativa al trattamento dell'ernia del disco, per esempio.

 

Altre condizioni per le quali esistono evidenze di livello inferiore (tipo B) sono rappresentate da indicazioni ortopediche di altro tipo (osteoartrite, tendinopatie, sindromi canalicolari degli arti), infezioni cutanee sostenute da virus, funghi e batteri, ischemie degli arti.

 

L'ozonoterapia mostra anche risultati promettenti nel ridurre il rischio di complicanze dovute al diabete, che spesso sono causate dallo stress ossidativo nel corpo. Una ricerca pubblicata sul Volume 233, N. 4, Aprile 2018 del Journal of Phisiology  ha indicato che l'ozono può correggere questo tipo di stress attivando i sistemi immunitari e antiossidanti del corpo e riducendo l'infiammazione. Secondo uno studio pubblicato sul Volume 13, N.1, Gen-Feb 2019 del Diabetes & Metabolic Syndrome: Clinical Research & Reviews, l'ozonoterapia nelle persone con ulcere del piede diabetico ha aiutato a chiudere la ferita e ha ridotto le possibilità di infezione.

 

L'ozonoterapia può avere benefici anche sulle persone con disturbi immunitari dal momento che sembra aiutare a stimolare il sistema immunitario. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche sull'uso dell'ozonoterapia per il trattamento dell'HIV, uno studio pubblicato sul Volume 2, N. 3  (2018) del Journal of Ozone Therapy ha rilevato che l'ozono miscelato con il sangue e iniettato nelle persone con HIV ha ridotto significativamente la loro carica virale in un periodo di 2 anni.

 

Per altre indicazioni (tra cui la sindrome da distress respiratorio) sono disponibili solo evidenze di tipo C, basate su opinioni di esperti senza valutazioni critiche esplicite, case reports, studi di laboratorio ed epidemiologici.

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​Cosa è possibile trattare con  l'ozonoterapia?

Trattandosi di una terapia di applicazione recente, sono in corso studi per approfondirne l'efficacia e determinare in quali casi sia più utile farne uso. Secondo le Linee Guida e Buone Pratiche in Ossigeno-Ozonoterapia art. 6 (Legge 8 marzo 2017, n. 24, rev. 05/10/2019), le indicazioni terapeutiche per i quali è consigliata l'ozonoterapia sostenute da evidenze di tipo A – cioè basate su revisioni sistematiche di studi clinici controllati randomizzati, di studi omogenei di coorte e di studi caso-controllo – sono rappresentate dalle patologie ortopediche della colonna vertebrale e del ginocchio. Una delle applicazioni più diffuse dell'ozonoterapia è relativa al trattamento dell'ernia del disco, per esempio.

 

Altre condizioni per le quali esistono evidenze di livello inferiore (tipo B) sono rappresentate da indicazioni ortopediche di altro tipo (osteoartrite, tendinopatie, sindromi canalicolari degli arti), infezioni cutanee sostenute da virus, funghi e batteri, ischemie degli arti.

 

L'ozonoterapia mostra anche risultati promettenti nel ridurre il rischio di complicanze dovute al diabete, che spesso sono causate dallo stress ossidativo nel corpo. Una ricerca pubblicata sul Volume 233, N. 4, Aprile 2018 del Journal of Phisiology  ha indicato che l'ozono può correggere questo tipo di stress attivando i sistemi immunitari e antiossidanti del corpo e riducendo l'infiammazione. Secondo uno studio pubblicato sul Volume 13, N.1, Gen-Feb 2019 del Diabetes & Metabolic Syndrome: Clinical Research & Reviews, l'ozonoterapia nelle persone con ulcere del piede diabetico ha aiutato a chiudere la ferita e ha ridotto le possibilità di infezione.

 

L'ozonoterapia può avere benefici anche sulle persone con disturbi immunitari dal momento che sembra aiutare a stimolare il sistema immunitario. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche sull'uso dell'ozonoterapia per il trattamento dell'HIV, uno studio pubblicato sul Volume 2, N. 3  (2018) del Journal of Ozone Therapy ha rilevato che l'ozono miscelato con il sangue e iniettato nelle persone con HIV ha ridotto significativamente la loro carica virale in un periodo di 2 anni.

 

Per altre indicazioni (tra cui la sindrome da distress respiratorio) sono disponibili solo evidenze di tipo C, basate su opinioni di esperti senza valutazioni critiche esplicite, case reports, studi di laboratorio ed epidemiologici.

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Affidarsi agli specialisti

Per tutte le caratteristiche che abbiamo visto sopra, l'ozonoterapia è un trattamento che deve essere prescritto da uno specialista, in grado di verificare che non ci siano alcune controindicazioni in corso. Il trattamento deve infatti essere evitato se si è in presenza di:

​gravidanza;

cardiopatie e/o patologie cardiovascolari; ​

emopatie e/o problemi di coagulazione;​

favismo;

ipertiroidismo;

patologie respiratorie


 Inoltre, proprio perché si tratta di una procedura che solo medici specialisti possono eseguire, deve essere somministrata da un professionista esperto. Presso i Centri Medici Dyadea trovi l'affidabilità e l'esperienza  medica necessarie a un consulto personalizzato sui percorsi terapeutici più idonei alle esigenze del caso.