Come si manifesta
I sintomi dell’ipertiroidismo sono numerosi e possono manifestarsi in modo diverso. La maggior parte dei pazienti presenta manifestazioni che riflettono l’accelerazione dei processi metabolici.
Tra i segni tipici troviamo la perdita di peso involontaria, spesso accompagnata da un paradossale aumento dell’appetito. Il battito cardiaco accelerato (tachicardia) è un altro sintomo frequente.
L’irritabilità e i disturbi dell’umore sono manifestazioni comuni, insieme a tremori delle mani, sudorazione eccessiva e intolleranza al caldo. Le donne possono sperimentare irregolarità del ciclo mestruale, mentre sia uomini che donne possono accusare disturbi intestinali, principalmente diarrea.
Altri sintomi distintivi sono stanchezza eccessiva nonostante l’iperattivazione metabolica, debolezza muscolare, fragilità di unghie e capelli, e disturbi del sonno. Quando l’ipertiroidismo è associato al morbo di Graves, può verificarsi l’esoftalmo, una condizione che si specifica per occhi sporgenti.
Le principali cause dell'ipertiroidismo
Le cause di ipertiroidismo sono diverse e possono essere raggruppate in alcune categorie principali. Il morbo di Basedow Graves rappresenta la causa più comune di ipertiroidismo. Questa malattia autoimmune si verifica quando il sistema immunitario produce anticorpi che mimano l’azione dell’ormone stimolante la tiroide (TSH). Per conseguenza, si ha un’eccessiva stimolazione della ghiandola.
Le tiroiditi costituiscono altre cause significative di ipertiroidismo. Queste infiammazioni della tiroide possono essere di origine virale, batterica o autoimmune, e determinano un rilascio massiccio di ormoni preformati nel circolo sanguigno. I noduli tiroidei rappresentano un’altra categoria importante.
Il gozzo multinodulare tossico, l’adenoma tossico e la malattia di Plummer sono forme di ipertiroidismo. In simili casi sii ravvisa la presenza di aree della tiroide che funzionano autonomamente, che producono ormoni in modo indipendente dai normali meccanismi di controllo.
Altre cause possono essere l’assunzione eccessiva di iodio, l’uso di alcuni farmaci come l’amiodarone e l’interferone. O l’assunzione di dosi eccessive di ormoni tiroidei. In alcuni casi rari, tumori ipofisari possono essere responsabili di forme di ipertiroidismo secondarie.
Come si diagnostica
La diagnosi di ipertiroidismo si basa principalmente su esami del sangue specifici che misurano i livelli degli ormoni tiroidei e dell’ormone stimolante la tiroide. I parametri fondamentali includono T3, T4 e TSH, insieme agli anticorpi antitiroide che possono essere indicativi di patologie autoimmuni.
Il TSH risulta soppresso nei casi di ipertiroidismo, mentre i livelli di T3 e T4 sono elevati. La misurazione degli anticorpi specifici, come quelli diretti contro il recettore del TSH, aiuta a identificare le cause autoimmuni della patologia.
L’esame obiettivo include la palpazione del collo per valutare le dimensioni e la consistenza della tiroide, oltre alla ricerca di eventuali noduli. Il medico valuta anche i segni clinici caratteristici dell’ipertiroidismo, come il tremore, l’accelerazione del battito cardiaco e l’eventuale esoftalmo.
La scintigrafia tiroidea è un esame diagnostico importante che utilizza isotopi radioattivi per valutare la funzione e la morfologia della ghiandola. Questo test può essere particolarmente utile per distinguere tra diverse forme di ipertiroidismo e per identificare aree di iperfunzione.
L’ecografia della tiroide completa il quadro. Fornisce informazioni sulla struttura della ghiandola, e permette di identificare noduli, calcificazioni e alterazioni del tessuto tiroideo.
Ipertiroidismo: come si cura
La cura dell’ipertiroidismo dipende dalla causa scatenante, dall’età del paziente, dalla gravità dei sintomi e dalla presenza di eventuali patologie associate.
L’approccio terapeutico può essere effettuato con farmaci, iodio radioattivo, o prevedere la chirurgia. I farmaci antitiroidei rappresentano spesso la prima linea di trattamento. Medicinali, come il metimazolo e il propiltiouracile, agiscono bloccando la sintesi degli ormoni tiroidei, permettendo di controllare l’iperproduzione ormonale e di alleviare i sintomi.
La terapia radiometabolica con iodio radioattivo è una scelta terapeutica efficace, indicata per i noduli tiroidei autonomi e per il morbo di Basedow. Questo trattamento determina la distruzione selettiva delle cellule tiroidee iperattive, riducendo la produzione ormonale.
I farmaci cortisonici possono essere utilizzati in casi specifici, ad esempio nelle tiroiditi, per ridurre l’infiammazione e controllare il rilascio eccessivo di ormoni. Sono utilizzati per periodi limitati a causa dei potenziali effetti collaterali.
Gli interventi chirurgici, come la tiroidectomia totale o parziale, possono essere necessari in casi gravi, recidivanti o quando altre terapie non sono efficaci. La decisione chirurgica viene presa considerando diversi fattori, inclusi l’età del paziente, la presenza di noduli sospetti e la risposta alle terapie mediche.
Prestazioni
Le prestazioni che consigliamo di prenotare in presenza di ipertiroidismo sono le seguenti:
Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo ed è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.