Prevenzione

Quando fare l'elettromiografia

28/03/2022 - Tempo di lettura: 5 minuti

​​​​​Quando fare l'elettromiografia


L' elettromiografia​ è un'indagine diagnostica che viene prescritta per accertare e valutare la salute  e la funzionalità dei muscoli e dei nervi che li attivano.

Quando diventa difficile capire se un quadro di ipostenia – ovvero di perdita di forza muscolare – sia dovuto a una patologia di un nervo, di un muscolo o della placca neuromuscolare, l'elettromiografia può aiutare a fare chiarezza.

Comprende due metodiche distinte:

  • EMG propriamente detta : che consiste nella valutazione della funzionalità elettrica del muscolo, a riposo e durante l'attivazione volontaria, eseguita mediant​​​e ago-elettrodo;
  • ENG-elettroneurografia : che consiste nella valutazione della funzionalità della conduzione nervosa motoria e sensitiva , eseguita abitualmente mediante elettrodi di superficie.

I test sono il più delle volte complementari uno all'altro per giungere alla diagnosi finale.


In questo articolo vedremo in dettaglio come viene condotto l'esame , in quali casi viene consigliato e cosa è in grado di individua​re a livello diagnostico.

 

Come si conduce l'esame

I ​muscoli si contraggono perché ricevono un impulso elettrico da parte dei nervi.

Nell' elettromiografia​ sono usati piccoli elettrodi a forma di ago capaci di recepire questi segnali e di registrarli sotto forma di grafici, segnalazioni acustiche o valori numerici. ​Grazie a questo meccanismo, l'esame può evidenziare eventuali alterazioni del funzionamento e dei muscoli e dei nervi che ne permettono la funzione e la contrazione nei distretti che vengono esplorati, oppure rilevare possibili modificazioni della trasmissione degli impulsi che il nervo trasmette al muscolo per attivarlo al meglio.


All'inizio dell'esame, l'elettrodo a forma di ago viene introdotto nel muscolo per registrarne ​l'attività elettrica a riposo. Successivamente il paziente è invitato a contrarre il muscolo in cui ​è inserito l'elettrodo e a rilasciarlo, per registrare l'attività elettrica prodotta dalla contrazione muscolare e valutare se l'attività sia normale o patologica durante l'attività muscolare.

 

Normalmente, il muscolo a riposo è elettricamente silente. Con una minima contrazione compaiono i potenziali d'azione delle singole unità motorie. Con l'aumentare della contrazione, il numero dei potenziali d'azione muscolare aumenta fino a formare un quadro

cosiddetto di interferenza. ​Le fibre muscolari denervate, cioè con sofferenza in atto, si riconoscono per la presenza di attività all'inserimento dell'ago costituita da un'anomala comparsa spontanea di Potenziali di Fibrillazioni e/o di Potenziali Lenti di Denervazione (PLD). ​Vengono coinvolte meno unità motorie durante la contrazione, producendo un quadro povero in Potenziali di Unità Motorie. Un quadro si sofferenza neurogena si può valutare anche quando si rilevano alterazioni della forma ,dell'ampiezza e della durata dei PUM (Potenziali di Unità Motoria) che solitamente sono espressione di una reinnervazione, cioè di un tentativo di recupero che il nervo sta ponendo in atto.


Oltre all' Elettromiografia, può essere condotta anche un' Elettroneuronografia, che consiste nello studio della conduzione nervosa,sia motoria che sensitiva, tramite l'applicazione, sulla cute, di elettrodi adesivi e la stimolazione con piccole intensità di corrente del tronco nervoso esaminato per determinarne la Velocità di Conduzione tra due o più punti.

 

Cosa sapere prima

L' elettromiografia​ solitamente viene prescritta da uno specialista, anche se in alcuni casi può ​essere richiesta dal  medico di famiglia, e viene effettuata da un medico specializzato,preferibilmente, in ambito neurologico.


Non è necessaria alcuna preparazione preventiva ma è consigliato, nelle 12 ore prima dell'esame, non applicare creme, profumi, oli, gel o lozioni sulle parti del corpo che saranno sottoposte ai test, per evitare che possano interferire con il corretto passaggio delle correnti elettriche e la loro rilevazione.


Bisogna, inoltre, segnalare in sede di esame se si sta seguendo una terapia con farmaci anticoagulanti e antiaggreganti.

Gli aghi utilizzati nell'EGM, anche se estremamente sottili, possono talora provocare,se interferiscono con capillari, piccoli gemmizi ema​tici o piccoli ematomi.




L'elettromiografia solitamente non presenta controindicazioni e può essere eseguita anche in gravidanza .Nel caso sia necessario l'utilizzo di agoelettrodi,è corretto che il paziente specifichi se,psicologicamente ,nel pregresso, è stato in difficoltà quando si è sottoposto per esempio a prelievi ematicie/o a terapia con farmaci somministrati per via endovenosa o intramuscolare.


Quando ricorrere all'elettromiografia

L' elettromiografia​ può essere utile nel caso in cui si manifestino sintomi che possano indicare malattie del nervo o del muscolo , come per esempio:​

  • formicolii;
  • intorpidimento;
  • debolezza muscolare;
  • dolore o crampi muscolari.

Le parti che solitamente sono interessate da questo esame sono gli ​arti superiori e inferiori  con indagine su muscoli e nervi situati a livello di braccio, avambraccio e mano ed a livello di coscia , gamba, , piede – e il pavimento pelvico.

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Perché l'accertamento possa essere davvero efficace, l'elettromiografista deve ricevere una richiesta precisa da parte del medico che prescrive l'esame perché, a seconda di ciò che si deve indagare,l'esame  viene eseguito con tecniche e con strumentazioni differenti.





Cosa può diagnosticare

L'esame viene utilizzato per diagnosticare malattie che coinvolgono:

  • muscoli , come la distrofia muscolare o le polimiositi;
  • connessione tra muscoli e nervi , come la miastenia gravis;
  • nervi pe​​riferici , come la sindrome del tunnel carpale o le polineurop
  • e;
  • radici dei nervi , come l'ernia del disco nella colonna vertebrale;
  • motoneuroni nel cervello o nel midollo spinale , come la sclerosi laterale amiotrofica o la poliomielite.
  • Alterazione della concentrazione ematica o alterazione dell'utilizzo da parte del muscolo di alcuni elettroliti sierici come Ca ed MG e che si basa sulla insorgenza di dolori diffusi , di crampi muscolari e talora di segni clinici tipici come il blocco transitorio della mano nella “Posizione ad ostetrico"

A fronte di uno o più dei sintomi elencati prima, si consiglia di non ricorrere subito a questo accertamento. È infatti preferibile eseguire una visita clinica approfondita e, solo se si dimostra necessario, il medico prescriverà questo esame con uno specifico quesito clinico cui rispondere ed, eventualmente, ulteriori indagini.

 

L'elettromiografia è in grado di rilevare l'alterazione funzionale, ma non può dare informazioni circa la causa. Per avere dati sull'origine del disturbo è necessario integrare la diagnosi dell'elettromiografia con analisi di laboratorio (come la biopsia del nervo o del ​muscolo, l'esame del liquido cerebrospinale e analisi mirate del sangue e delle urine) e qualche esame strumentale  (come ecografia, , TAC e risonanza magnetica).

 

I centri Dyadea sono attrezzati per eseguire l'elettromiografia..

A disposizione del pubblico, infatti, c'è un neurologo e neuropsichiatra infantile che lo conduce sia in modalità EMG propriamente detta sia in elettroneuronografia.

 

 

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