Come trattare il morbo di Crohn
Attualmente non esistono cure in grado di guarire definitivamente la malattia di Crohn; la terapia, pertanto, ha lo scopo di eliminare l’infiammazione e mantenere il più a lungo possibile i periodi senza disturbi (remissione) e alleviarli quando sono presenti, migliorare la qualità della vita e prevenire complicazioni.
La terapia deve essere modulata sul singolo paziente: la malattia si manifesta in modo variabile da persona a persona e cambia nel corso del tempo, in base alla sua evoluzione.
Per questo motivo il paziente, di solito, è seguito da specialisti in più discipline (gastroenterologi, internisti, nutrizionisti, oculisti, reumatologi, dermatologi, chirurghi ed infermieri specializzati) per gestire tutti gli aspetti della malattia e le sue eventuali complicazioni.
Quando la malattia è in fase attiva può provocare disturbi da moderati a gravi.
Prima di qualsiasi prescrizione di farmaci è sempre raccomandata la sospensione del fumo. Il fumo, infatti, è un fattore di rischio accertato per la comparsa della malattia di Crohn. Inoltre, influenza negativamente l'evoluzione della malattia. Smettere di fumare costituisce, quindi, la prima cura da seguire.
La terapia farmacologica viene assegnata per trattare la fase attiva e mantenere la remissione. Secondo le linee guida europee (ECCO) la terapia biologica (farmaci anti-TNFs o antagonisti delle integrine o anti-IL12\23) rappresenta la terapia di primo livello nella malattia di Crohn. Questi farmaci regolano il sistema immunitario modulando l’infiammazione attraverso uno o più meccanismi.
Durante il trattamento possono essere utilizzati, sempre su indicazione del medico, anche farmaci per ridurre i disturbi (ad esempio, farmaci antidiarrea o antidolorifici) o integratori per ripristinare i giusti livelli di nutrienti e vitamine diminuiti in seguito a malassorbimento e/o a riduzione dell’alimentazione.
La terapia chirurgica subentra quando la cura farmacologica si dimostra inefficace e in caso si verifichino complicazioni locali. Non cura la malattia che, quindi, può ripresentarsi. Quando ciò avviene, in genere, ad essere coinvolti sono i tessuti circostanti l'area eliminata con l’intervento. Per questo motivo la chirurgia non rappresenta, di solito, la prima cura.
Quando la malattia è in remissione, i disturbi non sono presenti o sono molto leggeri. Durante questi periodi è importante continuare la terapia come mantenimento della remissione e sottoporsi ad un monitoraggio in un centro specialistico.
Convivere con il morbo di Crohn
Considerata la ricorrenza delle manifestazioni della malattia, apportare alcune modifiche allo stile di vita può aiutare la convivenza con il morbo di Crohn.
Non esiste una dieta formulata per le persone colpite da questa patologia, perché ogni individuo la vive in modo diverso. Molti soggetti, però, notano un aggravamento dei sintomi quando mangiano determinati alimenti. Può essere utile scrivere un diario annotando, per ogni cibo consumato, la reazione scaturita.
In generale, è importante evitare o ridurre l’assunzione di tutti gli alimenti di difficile digestione. Molti malati trovano benefici nel limitare il consumo di latte e latticini, di cibi ad alto contenuto di grassi e di fibra, di cibi piccanti, di alcol e caffeina.
Bere 1,5-2 litri d’acqua al giorno riduce il rischio di calcolosi, causata dal malassorbimento dei grassi. È fondamentale seguire un’alimentazione che includa tutti i nutrienti e preveda un adeguato apporto proteico.
Inoltre, è preferibile fare pasti piccoli e frequenti evitando le abbuffate, che portano a distensione addominale e sub-occlusioni. I pasti frequenti riducono anche il rischio di calcolosi biliare, frequente nella malattia di Crohn ileale.
In caso di stenosi, una dieta semiliquida e priva di scorie, da seguire costantemente o almeno per uno o due giorni a settimana, permette di ripulire l’intestino.
Come abbiamo visto, diagnosticare la malattia di Crohn richiede grande esperienza e professionalità medica. Nei Centri Dyadea uno staff multidisciplinare può occuparsi di tutti gli aspetti della malattia, sia nel percorso diagnostico che nel trattamento. I laboratori specializzati, infatti, offrono la strumentazione necessaria per gli esami di approfondimento più importanti, mentre i numerosi professionisti presenti - in gastroenterologia, chirurgia e nutrizione per citarne solo alcuni - possono contribuire a considerare tutti gli aspetti della malattia.
L’expertise dei Centri Dyadea per i malati del morbo di Crohn
Come abbiamo visto, diagnosticare la malattia di Crohn richiede grande esperienza e professionalità medica. Nei Centri Medici Dyadea uno staff multidisciplinare può occuparsi di tutti gli aspetti della malattia, sia nel percorso diagnostico che nel trattamento. I laboratori specializzati, infatti, offrono la strumentazione necessaria per gli esami di approfondimento più importanti, mentre i numerosi professionisti presenti - in gastroenterologia, chirurgia e nutrizione per citarne solo alcuni - possono contribuire a considerare tutti gli aspetti della malattia.