Fisioterapia e Riabilitazione

Idrokinesiterapia: quando la riabilitazione viene praticata in acqua

07/02/2022 - Tempo di lettura: 5 minuti

L'idrokinesiterapia si è diffusa in Italia durante gli anni Settanta nella riabilitazione sportiva, per aiutare gli atleti a recuperare più rapidamente dagli infortuni.

Consiste in una tecnica fisioterapica che utilizza l'acqua per attivare i processi metabolici, migliorare i movimenti muscolari e ridurre il dolore. È un percorso rieducativo per i pazienti che presentano disturbi motori e si  può effettuare in modalità assistita, che prevede l'intervento del fisioterapista in acqua con il paziente, o guidata, dove il paziente svolge gli esercizi in acqua da solo con la supervisione del fisioterapista dall'esterno.

​Le caratteristiche che distinguono questa  terapia

L'idrokinesiterapia si svolge in una piscina riabilitativa, che ha caratteristiche diverse da quella per il nuoto:

  • ha zone di diversa profondità, per cui tutti i pazienti possono avere l'acqua all'altezza del torace, indipendentemente dalla statura;
  • è dotata di vari strumenti: corrimano, parallele e spalliere necessarie per lo svolgimento degli esercizi, idrogetti per il massaggio terapeutico;
  • l'acqua è riscaldata: a seconda del tipo di paziente e della problematica, vengono utilizzate zone di altezza e temperatura diversa (tra i 25 e i 32 °C).


La riabilitazione in acqua sfrutta la spinta idrostatica che permette di eseguire il movimento con un minor carico del peso corporeo. Quando siamo immersi nell'acqua fino all'altezza delle nostre spalle, infatti, il peso del corpo si alleggerisce fino all'80%.

Un'altra importante caratteristica dell'acqua che viene sfruttata a scopo terapeutico è la resistenza: la tensione superficiale dell'acqua, infatti, si comporta come una guaina che avvolge tutto il corpo immerso, ostacolandone il movimento. Molti esercizi riabilitativi in acqua basano la loro efficacia sulla resistenza mediante l'uso di ausili come:
  • cilindro;
  • tavoletta;
  • braccioli;
  • palle;
  • ciambelle.

Sarà frutto dell'esperienza e delle capacità del fisioterapista poter calibrare la giusta resistenza per ogni paziente in modo che l'esercizio sia allenante e non eccessivamente faticoso.20220207_Idrokinesi.JPGQuali sono i vantaggi della riabilitazione in acqua?

Per tutte le caratteristiche che abbiamo citato sopra, la idrokinesiterapia presenta diversi vantaggi nel processo di riabilitazione:

  • riducendo il peso corporeo, è possibile praticare fisioterapia in assenza di carico. Il paziente può effettuare movimenti ed esercizi avvertendo meno dolore;
  • l'acqua calda ha un effetto rilassante sulla muscolatura;
  • persone che per vari motivi hanno un deficit dell'equilibrio possono lavorare sul recupero di questa capacità, limitando i rischi legati alle eventuali cadute.

È comunque necessario consultare il parere del medico prima di avviare un trattamento di idrokinesiterapia, poiché esistono alcune condizioni in cui il trattamento in acqua non è indicato. È il caso, per esempio, dei soggetti che soffrono di diabete avanzato, di cardiopatia ischemica, di febbre, di incontinenza, infezioni e micosi cutanee. 

Quali patologie possono essere curate attraverso l'idrokinesiterapia?

La riabilitazione in acqua è adatta a tutti: bambini, adulti e anziani. Affinché sia efficace, però, è necessario integrarla in un percorso riabilitativo studiato dal fisiatra, che includa anche, a seconda delle necessità, terapie strumentali e attività in palestra riabilitativa.

 

L'idrokinesiterapia è particolarmente adatta per trattare:

  • patologie ortopediche: come artroprotesi d'anca e di ginocchio, ernie discali, lesioni dei legamenti del ginocchio e dei menischi, lesioni della cuffia dei rotatori, fratture, distorsioni, artrosi polidistrettuale, lesioni muscolari e tendinee, distorsioni;
  • patologie reumatologiche: come artrosi del ginocchio e dell'anca, malattie reumatiche, fibromialgie, spondiloartriti;
  • patologie neurologiche: come emiparesi, sclerosi multipla, distrofia muscolare, disturbi del movimento dovuti, ad esempio, a traumi o a eventi come l'ictus.20220207_idrokinesi_2.JPG

Quali sono le differenze con una riabilitazione non in acqua?

L'obiettivo generale della fisioterapia in acqua è quello di migliorare la flessibilità e la mobilità articolare, migliorare l'equilibrio e il coordinamento, costruire la forza muscolare e la resistenza, ridurre il dolore, recuperare quando necessario la deambulazione e favorire il rilassamento muscolare.

In palestra, il fisioterapista lavora su una serie di gruppi muscolari facendo attenzione che l'attività non provochi dolore. In piscina, invece, l'acqua calda favorisce il rilassamento e la decontrazione muscolare, riducendo il dolore. Inoltre, con l'abbassamento del carico, il paziente riesce a eseguire movimenti impossibili in palestra. Queste condizioni rendono possibili tempi di recupero molto più rapidi. Una volta ridotti dolore e contrazione muscolare, si può completare il percorso con esercizi e terapie a secco.20220207_idrokinesi_3.JPG

L'importanza di affidarsi a degli specialisti

La riabilitazione in acqua deve essere condotta da personale qualificato con una preparazione specifica, perché implica la conoscenza sia delle potenzialità dell'acqua come strumento terapeutico, che dei bisogni di ogni singolo paziente. Infatti, come detto, l'idrokinesiterapia deve essere inserita all'interno di un programma di recupero personalizzato che affianchi anche l'attività tradizionale in palestra. Per questi motivi è importante affidarsi a specialisti preparati, come quelli disponibili nei Centri Medici Dyadea dove, grazie alle ampie strutture, è disponibile una piscina attrezzata.​