Prevenzione

Helicobacter pylori: come sapere se si ha un’infezione in corso

05/09/2022 - Tempo di lettura: 5 minuti

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Il batterio helicobacter pylori rappresenta la causa più frequente di gastrite e ulcera peptica. L’infezione che provoca è molto diffusa in tutto il mondo, me​tà della popolazione la contrae infatti entro i 60 anni di età, anche se studi recenti riportano che la percentuale di soggetti giovani che soffrono di questo disturbo è in diminuzione.


Il batterio riesce a sopravvivere nello stomaco perché ne abbassa l'acidità gastrica mediante la produzione di un enzima, l’ureasi, e perché grazie alla sua forma a elica riesce ad annidarsi nello strato più interno e meno acido della mucosa gastrica.


L’infezione che provoca generalmente non dà sintomi, ma talvolta può provocare gastrite cronica oppure, soprattutto nei casi in cui si verifica in età più avanzata, comporta ulcera duodenale. Inoltre, spesso l'infezione è associata allo sviluppo del carcinoma gastrico.

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Come si manifesta l’helicobacter pylori

​​Come già anticipato, in molti casi l'infezione è asintomatica. Solo il 20% dei soggetti con gastrite causata dall’infezione sviluppa sintomi o complicanze che possono variare da difficoltà digestive, nausea o eruttazioni, fino a disturbi legati alle malattie del tratto digerente.


​Eventuali Complicazioni​


La gastrite cronica superfi​ciale o atrofica rappresenta la complicazione più diffusa generata dall'infezione di helicobacter pylori. I sintomi consistono in indigestione e dolore o fastidio nella parte superiore dell’addome.


A lungo termine, l’infezione dovuta a questo batterio è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di linfoma gastrico, noto anche con l'acronimo MALT (tessuto linfoide associato alle mucose), e soprattutto di carcinoma gastrico​.


Siccome l'infezione da helicobacter pylori può essere associata anche ad anemia da carenza di ferro, il test per verificarne la presenza è raccomandato in quelle persone in cui l’anemia sideropenica si manifesta senza altre cause apparenti. Infine, la ricerca dell'helicobacter pylori va consigliata anche in caso di porpora trombocitopenica idiopatica.


Modalità di trasmissione​


​Le modalità di contagio dell’helicobacter pylori non sono ancora certe. Attualmente si sa che si manifesta solo sul genere umano e che spesso l'infezione si contrae da bambini. Le vie di trasmissione più probabili sono quelle orale e oro-fecale. Altre possibili modalità, ma ancora in via di studio, sono il contatto con acque o strumenti endoscopici contaminati.


​Come si diagnostica

Se il paziente presenta disturbi gastrointestinali e il medico sospetta un’infezione da helicobacter pylori, si possono condurre esami specifici per la ricerca del batterio, ovvero:

  • test sierologici: si ricercano nel sangue gli anticorpi IgG specificamente diretti contro questo batterio;
  • test del respiro (breath test): stabilisce il livello di ureasi, l’enzima che scinde l'urea nello stomaco liberando acido carbonico e ammoniaca. L’acido carbonico costituisce il prodotto metabolico del batterio;
  • test delle feci;​
  • endoscopia: si effettua una biopsia della mucosa dello stomaco e del duodeno. Questo esame è considerato il più affidabile per la diagnosi dell’ulcera.​





La ricerca dell'helicobacter pylori mediante esami non invasivi generalmente è consigliata a quei soggetti sotto i 60 anni che presentano difficoltà digestive e senza sintomi importanti, oppure in pazienti che devono assumere per lungo tempo farmaci antinfiammatori non steroidei o inibitori della secrezione acida gastrica. Le indagini non invasive sono utili anche per confermare l’avvenuta eradicazione del batterio dopo la cura.​



Si ricorre alla gastroscopia con biopsia su pazienti over 60 e/o in presenza di disturbi che facciano sospettare l'infezione, come per esempio:

  • febbre;

  • calo ponderale;

  • anemia;

  • sanguinamento intestinale;

  • sensazione di arresto del cibo dopo la deglutizione;

  • familiarità con cancro dello stomaco.


Come trattare l'helicobacter pylori

La terapia prevede due settimane di farmaci che agiscono sulla secrezione acida dello stomaco in associazione con antibiotici. Se viene condotta in modo regolare, si rivela risolutiva nel 90% dei casi.

Il successo del trattamento viene confermato ripetendo gli esami del respiro, delle feci o l’endoscopia a distanza di circa 4 settimane dalla conclusione della terapia.

La terapia antibiotica si dimostra efficace nella maggior parte dei casi e la resistenza non è frequente. Da ricordare, però, che non protegge da successive eventuali infezioni, che comunque si presentano solo nell'1% dei casi per anno.​



​Prevenzione

Oltre all’eliminazione dei fattori di rischio come ​​fumo, alcool e assunzione cronica di antinfiammatori non steroidei, le misure di prevenzione consistono essenzialmente in:​​

  • lavarsi accuratamente le mani, più volte al giorno, soprattutto prima e dopo la preparazione degli alimenti, prima dei pasti, prima e dopo aver usato i servizi igienici;

  • mangiare alimenti di cui si è sicuri riguardo igiene e preparazione;

  • bere acqua potabile.


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Il supporto Dyadea nel caso di infezio​ne da helicobacter pylori


L’ambulatorio specializzato di gastroenterologia, nonché le attrezzature di diagnostica endoscopica e il laboratorio analisi​  disponibili presso i centri medici Dyadea, sono dei punti di riferimento per quei pazienti che hanno la necessità di indagare la presenza di helicobacter pylori. I medici specialisti sapranno orien​tarli al percorso di trattamento mirato alle esigenze specifiche, con l’adeguato follow up.​