Emicrania: quali sono i sintomi e come si cura
Il mal di testa è uno dei disturbi più diffusi nella popolazione mondiale. Il termine medico per indicarlo è cefalea e nella maggior parte dei casi si può curare assumendo analgesici e cambiando alcune abitudini nel proprio stile di vita. Quando però i farmaci non si dimostrano risolutivi o il mal di testa è frequente e intenso, è necessario rivolgersi al medico per indagare a fondo e trovarne la causa. In questo articolo vedremo cosa si intende per emicrania, quali sono i suoi sintomi, da cosa è provocata e come si può prevenire o trattare.
Che cos'è l'emicrania e come si manifesta
L'emicrania è una delle forme di cefalee. Nello studio The Global Burden of Disease Study del 2010 (GBD2010) è stata classificata come la terza malattia più diffusa al mondo. Nel GBD2015, è stata classificata come terza causa di disabilità a livello mondiale sia negli uomini sia nelle donne al di sotto dei 50 anni.
Secondo la classificazione internazionale delle cefalee, possiamo distinguere fra:
- le cefalee primarie: sono le più frequenti e consistono in disturbi a sé stanti e non legati ad altre patologie;
- le cefalee secondarie: dipendono da altre patologie come, ad esempio, cefalea da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari cerebrali (come l'ictus), da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale).
L'emicrania fa parte delle
cefalee primarie e si manifesta con queste caratteristiche:
- si presenta generalmente, ma non esclusivamente, a un solo lato della testa (unilateralità)
- produce dolore intenso, pulsante, inabilitante
- peggiora con il movimento.
L'emicrania può manifestarsi con o senza aura, ovvero un sintomo che precede o si associa all'attacco emicranico:
- La forma senza aura, la più frequente (80-90% circa), insorge nel 75% dei casi tra i 10 e i 30 anni, tende ad attenuarsi e poi a scomparire oltre i 50 anni. Si distinguono forme a bassa frequenza (meno di 2 attacchi/mese), a media frequenza (3-5 attacchi/ mese) e ad alta frequenza (più di 5 attacchi/mese). Il decorso dell'emicrania senz'aura può variare molto a seconda del periodo della vita in risposta a diversi input esterni o interni all'organismo, come ad esempio fattori ormonali (uso di contraccettivi, gravidanza, allattamento, menopausa), stress psico-fisico, alimenti (per esempio formaggi stagionati, il cioccolato, gli alcoolici), fattori climatici, stimolazioni sensoriali intense (luci abbaglianti, rumori, odori intensi, profumi), farmaci.
- Nella forma con aura, più rara (10-20%), il dolore è preceduto da sintomi neurologici focali. Il paziente, infatti, avverte dei flash di luce (scotoma scintillante), annebbiamenti a uno o ad entrambi gli occhi, formicolio agli arti, rigidità del collo, difficoltà nel parlare. L'aura ha una durata variabile da alcuni minuti a un'ora prima e può continuare anche dopo l'inizio della cefalea
Le emicranie tendono a
essere ereditarie, infatti oltre la
metà delle persone che ne sono affette ha parenti vicini che ne soffrono,
mentre in alcuni casi possono diventare addirittura croniche
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Quali sono le cause dell'emicrania
Le emicranie si manifestano in quei soggetti il cui sistema nervoso è più sensibile. In queste persone, il cervello converte in dolore stimoli non dolorosi, come per esempio lo stress, le variazioni ormonali femminili, i cambi climatici, le irregolarità del ritmo sonno-veglia, il digiuno. Dagli studi condotti emerge che un ruolo chiave nello scatenamento dell'attacco emicranico sia svolto dalla corteccia cerebrale pre-frontale, deputata all'elaborazione degli eventi stressanti, e dall'ipotalamo, organo sensibile alle variazioni dei ritmi di vita e responsabile dei sintomi che precedono l'attacco.
Nel corso dell'emicrania, le terminazioni del nervo trigemino si attivano e liberano diverse sostanze che causano un'infiammazione dolorosa nei vasi sanguigni cerebrali e nelle membrane che lo ricoprono (meningi). Questo processo può causare dolore pulsante, nausea, vomito e rende sensibili alla luce e ai rumori.
I fattori scatenanti dell'attacco emicranico cambiano in base alla situazione in cui la persona si trova prima che l'emicrania arrivi. Può dipendere da motivi fisici, emotivi, ambientali:
- i fattori fisici possono essere di natura ormonale, come la presenza di ciclo mestruale, gravidanza, menarca e menopausa. Ciò spiega perché il disturbo colpisce prevalentemente le donne, per natura più soggette a sbalzi ormonali, e perché l'emicrania insorga soprattutto durante il periodo dello sviluppo, per poi attenuarsi con la menopausa. Altri elementi fisici che influiscono possono essere posture scorrette che provocano tensioni al collo e alla spalla. Infine, anche l'ipoglicemia può provocare un attacco di emicrania;
- i fattori emotivi: ansia, stress, eccitazione, depressione o tensione. Questi stati possono provocare disturbi del sonno, problematiche alimentari e tensioni fisiche, innescando un circolo vizioso di alterazioni generali che può favorire un attacco di emicrania;
- i fattori ambientali: includono l'esposizione a fonti di luce e rumore molto forti, a odori molto intensi, ad aria fumosa e a cambiamenti delle condizioni atmosferiche, come il passaggio a forti altitudini o l'esposizione a caldo e freddo intensi.
Tra i fattori scatenanti sono stati segnalati anche vari alimenti, tuttavia i loro effetti variano da persona a persona e non è ancora confermato se la scatenino o meno. Sono inclusi:
- gli alimenti che contengono la molecola biologica tiramina, come formaggi invecchiati, prodotti a base di soia, fave, salami o salsicce dure, pesce affumicato o essiccato e alcuni tipi di noci;
- i cibi che contengono nitrati, come hot dog e affettati;
- gli alimenti che contengono monoglutammato di sodio, un esaltatore di sapidità utilizzati per insaporire pasti da fast food, dadi per brodo, condimenti e spezie.
- la caffeina, compresa quella contenuta nel cioccolato.
- il vino rosso
Da non sottovalutare, infine, l'azione dei farmaci come:
- i contraccettivi orali;
- la terapia ormonale sostitutiva che viene utilizzata in menopausa;
- alcuni sonniferi;
- vasodilatatori come la nitroglicerina.
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I sintomi che caratterizzano l'emicrania
Come detto sopra, l'emicrania si manifesta più spesso con un dolore pulsante da un lato della testa ma può manifestarsi anche da entrambi i lati. Può essere moderato, ma spesso è grave e invalidante. L'attività fisica, la luce intensa, i rumori forti e alcuni odori possono aggravarla. La cefalea è frequentemente accompagnata anche da nausea, a volte con vomito. Solitamente durante un attacco emicranico il soggetto tende a sentire il bisogno di ritirarsi al buio, in una stanza tranquilla, a sdraiarsi e provare a dormire. Le emicranie, infatti, spesso si risolvono grazie al sonno.
Gli attacchi possono variare molto per frequenza e gravità e possono durare da alcune ore a diversi giorni.
L'attacco emicranico può essere preceduto o accompagnato da diversi sintomi. Tra quelli che lo precedono, si individuano:
- Irritabilità;
- Stitichezza;
- Depressione o maggiore appetito;
- Rigidità del collo;
- Disturbi visivi tipici dell'aura: lampi di luce, abbagliamento;
- Disturbi motori e del linguaggio;
- Formicolio a braccia e gambe.
Invece, i sintomi che accompagnano l'attacco emicranico hanno una variabilità soggettiva, sia per durata sia per intensità, e possono includere:
- Dolore pulsante concentrato in uno o più punti della testa, in particolare nella parte anteriore, frontale o laterale;
- Nausea;
- Vomito;
- Disturbi visivi, abbagliamento;
- Vertigini;
- Sensibilità alla luce (fotofobia), ai suoni (fonofobia), agli odori;
- Irritabilità;
- Nervosismo;
- Agitazione e confusione;
- Scarsa concentrazione;3
- Brividi;
- Sudorazione;
- Dolore addominale.