Prevenzione

Conoscere sintomi e rischi delle malattie sessualmente trasmissibili per una sessualità sana

04/04/2022 - Tempo di lettura: 5 minuti

​​Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) rappresentano un gruppo molto ampio di malattie diffuso in tutto il mondo. Spesso emergono e decorrono senza sintomi, aumentando così la probabilità di contagio e di cronicizzazione, con possibili conseguenze anche sulla funzione riproduttiva e con un alto rischio di trasmissione in gravidanza o al momento del parto. I giovani tra 15 e i 24 anni costituiscono la fascia di età più esposta allo sviluppo di queste patologie.

 

Secondo un rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha reso noti i dati raccolti dal 1991 al 2019 dal Sistema di sorveglianza delle Infezioni sessualmente trasmesse in Italia, le patologie più frequenti in questo lasso di tempo sono state i condilomi ano-genitali (60.583 casi, 43% del totale), la sifilide latente (11.490 casi, 8,2%) e l'herpes genitale (10.140 casi, 7,2%).

 

Tra i dati emerge che il 68,6% delle persone con una IST ha effettuato un test anti-HIV al momento della diagnosi, scoprendo nell'8% dei casi di essere positivi. In particolare, dopo il 2008 si è assistito a un incremento costante della prevalenza di HIV tra le persone con malattie sessualmente trasmissibili, fino a un massimo dell'11,7% nel 2016. Queste rilevazioni confermano che le IST sono strettamente associate all'infezione da HIV a causa di una sinergia che ne rafforza la diffusione reciproca.

 

Oggi si conoscono circa trenta quadri clinici di IST determinati da oltre 20 patogeni sessualmente trasmessi. In questo articolo vedremo quali sono le malattie sessualmente trasmissibili più comuni, da cosa sono provocate e come avviene il contagio. Infine, si comprenderà quanto è importante aprire una riflessione sulla prevenzione, che deve basarsi, come indicato dall'Oms, sulla consapevolezza dei rischi.

Malattie sessualmente trasmissibili: quali sono le più comuni

Oggi si conoscono numerosi patogeni - tra batteri, virus, protozoi e parassiti - responsabili delle IST. Si possono classificare a seconda della loro origine, vediamole in dettaglio.

 

Causate da batteri

  • Infezione da clamidia
  • Gonorrea
  • Sifilide
  • Ulcera venerea o cancroide
  • Donovanosi o Granuloma inguinale
  • Infezioni batteriche non gonococciche e non clamidiali (Gardnerella vaginalis, Mycoplasma genitalium, Mycoplasma hominis,
  • Ureaplasma urealyticum, Streptococco di gruppo B).
  • Uretriti, cistiti e vaginiti provocate da Escherichia coli

Causate da virus
  • Infezione da Hiv
  • Herpes genitale
  • Condilomi ano-genitali (Papillomavirus umano - HPV)
  • Epatite B (HBV) e Epatite C (HCV)
  • Mollusco contagioso
  • Infezione da cytomegalovirus

Causate da protozoi
  • Infezione da trichomonas

Causate da parassiti
  • Pediculosi del pube
  • Scabbia

Causate da funghi
  • Candida albicans​

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Quali sono le modalità di trasmissione

La trasmissione delle IST può avvenire attraverso:

  • qualsiasi tipo di rapporto sessuale: vaginale, anale, orale;
  • tramite i liquidi organici: sperma, secrezioni vaginali, saliva;
  • con il contatto diretto della pelle nella zona genitale, delle mucose genitali, anali e della bocca;
  • per via diretta da madre a feto se c'è un'infezione attiva in corso di gravidanza, durante il parto, o all'allattamento al nascituro;
  • attraverso il sangue, per contatto con ferite aperte, scambio di siringhe, tatuaggi e piercing (quando effettuato senza rispettare le norme igieniche);
  • alcuni microorganismi come la candida o l'herpes sono presenti nell'ambiente e danno luogo a disturbi quando le difese dell'organismo diminuiscono o in situazioni di stress. 

Per evitare dubbi o allarmismi immotivati, è utile sapere anche che le IST non si trasmettono attraverso i colpi di tosse o gli starnuti, non si acquisiscono sui mezzi pubblici, in ufficio o con i contatti sociali usuali. Non sono trasmesse dalle zanzare o da altri animali, né si possono prendere attraverso l'uso delle toilette.

Come si manifestano

I sintomi di queste malattie variano molto in base ai microrganismi che le provocano, per questo è sempre necessario fare riferimento a un medico per accertarne la causa. Spesso, le IST possono essere asintomatiche o manifestarsi con disturbi molti lievi, questi i sintomi più frequenti in generale:

  • secrezioni anomale dei genitali;
  • dolore pelvico;
  • comparsa di prurito e/o di lesioni di qualunque tipo nella regione dei genitali, dell'ano o della bocca;
  • pollachiuria, ovvero l'esagerata frequenza della minzione;
  • disuria, ovvero la difficoltà nell'urinare;
  • dolore e sanguinamento durante e/o dopo i rapporti sessuali.

Le IST di natura batterica, ma anche alcune forme di natura virale, provocano solitamente lesioni e disturbi a carico degli organi genitali (pene-uretra, testicoli, vulva, vagina, area perianale), dell'ano o della bocca, che compaiono da pochi giorni a diverse settimane dopo il contagio. Possono presentarsi sotto forma di vescicole, ulcere, rigonfiamenti e arrossamenti locali accompagnati a volte da dolore locale, bruciore urinario e ingrossamento delle linfoghiandole vicine.

L'infezione da candida può comparire a causa di stress o di debolezza immunitaria e si manifesta con lesioni biancastre a livello delle mucose.

I condilomi da papillomavirus possono comparire anche a distanza di settimane o mesi e ripresentarsi dopo lungo tempo. Hanno la forma di peduncoli rosacei che non causano dolore, ma sono difficili da identificare.

Le infezioni virali da HIV, HBV e HCV non danno generalmente manifestazioni sui genitali e possono essere asintomatiche per lungo tempo.
L'infezione da HIV può presentarsi in forma acuta, dopo 2-3 settimane dal contagio, con disturbi - come malessere, febbre, ingrossamento delle linfoghiandole - che tendono a scomparire in poche settimane. L'infezione può rimanere asintomatica per molti anni, fino all'eventuale comparsa di disturbi causati dalle infezioni che si sviluppano quando le difese immunitarie si abbassano troppo.
Le infezioni da HBV e HCV possono determinare negli anni la disfunzione del fegato. L'epatite B tende a provocare disturbi improvvisi e intensi come la colorazione gialla della pelle e delle muscose (ittero), malessere con dolore addominale, urine scure. Generalmente regrediscono senza complicazioni.
L'epatite C si presenta raramente in forma acuta, ma tende a progredire col tempo verso la cirrosi epatica, dando luogo a disturbi generali e locali solo nelle fasi più avanzate.

Come diagnosticare una malattia trasmessa sessualmente

Spesso le IST possono presentarsi senza manifestazioni evidenti, oppure provocare lesioni e disturbi che possono confondersi con altre malattie. Per questo l'accertamento risulta complesso e richiede una visita medica approfondita con il ginecologo o l'u​rologo, oltre a esami di laboratorio specifici per i singoli germi responsabili delle infezioni.

 

Gli esami di laboratorio, a seconda delle diverse IST, possono essere eseguiti su:

  • sangue;
  • tampone rettale o faringeo;
  • campione di urine o di saliva sia per le donne sia per gli uomini;
  • tampone cervicale o vaginale per la donna;
  • tampone uretrale o sullo sperma per l'uomo.

In alcuni casi è sufficiente la visita dello specialista, che è in grado di riconoscere la malattia osservando le lesioni presenti a livello genitale o in altre zone del corpo.

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Come trattare le malattie sessualmente trasmissibili

A seconda della tipologia di infezione che la provoca, le IST richiedono cure diverse e specifiche. La tempestività è in tutti i casi molto importante, perché riduce l'infettività del paziente e interrompe la catena dei contagi.

 

Se le IST non vengono trattate in maniera adeguata possono causare gravi complicanze come:

  • sterilità, ovvero la difficoltà o impossibilità ad avere figli;
  • problemi durante la gravidanza, come per esempio parto prematuro, aborto, morte del bambino;
  • infezioni neonatali, per esempio agli occhi o ai polmoni;
  • sviluppo di tumori, come il carcinoma del collo dell'utero o del fegato.

​Inoltre, chi ha una IST in corso, presenta un rischio molto più alto di contrarre o trasmettere l'HIV, perché la malattia provoca alterazioni a livello dei genitali che favoriscono l'ingresso e l'uscita del virus dell'HIV.

Tre infezioni batteriche (clamidia, gonorrea e sifilide) e una parassitaria (tricomoniasi) sono generalmente curabili con antibiotici efficaci a dose singola. Poiché ogni tipo di batterio ha una diversa sensibilità agli antibiotici, è sempre consigliato consultare il medico curante: una terapia non appropriata potrebbe peggiorare l'infezione e favorire lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici, facendoli diventare molto più aggressivi. 

La terapia delle infezioni virali è invece più complessa, perché non per tutti i virus sono disponibili dei farmaci specifici. Per l'herpes genitale, l'epatite B e l'epatite C esistono dei medicinali efficaci, denominati inibitori virali specifici o interferoni. Per l'herpes e l'HIV sono utilizzati degli antivirali che, sebbene non possano debellare la malattia, riescono a modularne il decorso. Per l'epatite B, invece, i farmaci antivirali possono aiutare a combattere il virus e a rallentare i danni epatici.

La migliore prevenzione per le malattie sessualmente trasmissibili

Secondo l'Oms, la strategia di controllo e prevenzione migliore, a livello nazionale, per queste malattie si deve basare su due elementi fondamentali. Uno è la promozione di campagne informative: chiunque si approcci all'attività sessuale o la pratichi deve conoscere i potenziali rischi infettivi associati. L'altro sono le attività di educazione alla salute sessuale che, per esempio, insegnino l'uso corretto del condom.

 

Entrando nello specifico delle azioni sanitarie, alle donne in giovane età viene raccomandato il vaccino per il Papillomavirus (HPV), che previene l'infezione e può ridurre i decessi correlati al cancro del collo dell'utero,, del pene, dell'ano, della vagina  e dell'orofaringe. Altro vaccino disponibile è quello per l'epatite B, consigliato per i soggetti anche  con sospetta infezione recente  e fortemente raccomandato, insieme a quello per l'epatite A, ai soggetti con comportamenti a rischio, quali gli uomini che fanno sesso con uomini (MSM), i consumatori di sostanze e le persone che vivono con l'HIV.

 

Lo strumento più efficace nel prevenire le IST rimane comunque il preservativo, il cui uso corretto non solo limita la trasmissione dell'infezione attraverso i liquidi organici, ma riduce anche il rischio di contrarre per contatto l'herpes genitale, la sifilide, l'ulcera molle e l'HPV. Anche i preservativi femminili sono efficaci e sicuri, ma non sono utilizzati diffusamente come quelli maschili.

Urologia e ginecologia nei centri Dyadea

Come abbiamo visto, le malattie sessualmente trasmissibili richiedono particolare attenzione nel momento della diagnosi, perché spesso silenti o con sintomi non sempre univoci, e nel momento della terapia, che varia molto a seconda dell'infezione contratta. Nei centri Dyadea i team specializzati in ginecologia e urologia possono offrire il supporto necessario sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico, con professionisti in grado di orientare il paziente verso il percorso di trattamento più adeguato alle singole esigenze.​​