Novità della medicina

Telemedicina

03/11/2021 - Tempo di lettura: 6 minuti

​Diffusione della Telemedicina in Italia: quali sono i trend post ​Covid?

Telemedicina, ovvero la medicina a distanza: questo termine viene utilizzato per la prima volta nel 1970 negli Stati Uniti, per indicare il confronto tra medico e paziente mediato da un sistema di comunicazione interattivo multimediale.

La diffusione della Telemedicina in Italia è notevolmente aumentata in concomitanza della pandemia: come avremo occasione di approfondire, i dati a disposizione parlano di servizi digitali triplicati e di un altissimo interesse - da parte sia dei medici che dei pazienti - a proseguire con l'utilizzo di determinati strumenti.

Ma di Telemedicina si parla da ben prima dell'arrivo del Covid: già dal 2019 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come ricorrere alla medicina digitale sia essenziale per ottenere una copertura sanitaria universale, considerando le tecnologie digitali non come meri strumenti fini a se stessi, ma come facilitazioni vitali per promuovere la salute, mantenere il mondo al sicuro e servire i più vulnerabili.

Alla luce dei profondi cambiamenti che il Covid ha portato nell'intero assetto sanitario del nostro Paese, l'utilizzo di strumenti di telemedicina ha permesso - e continuerà a permettere - risposte a specifici problemi e necessità, nonché di migliorare le comunicazioni all'interno della comunità sanitaria e nella relazione con il paziente.

Proprio per questo, oggi dedichiamo un approfondimento all'evoluzione della Telemedicina in Italia, guardando da vicino lo scenario restituito dai dati dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano.

Telemedicina: di cosa si tratta e quali vantaggi porta

Ma cos'è, esattamente, la telemedicina? Quali sono gli obiettivi correlati al suo utilizzo e quali vantaggi può concretamente generare?

Secondo le definizioni date dall'OMS e dalle Linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina fornite dal Ministero della Salute, si tratta dell'erogazione di servizi di assistenza sanitaria quando l'operatore - che si tratti di medico, infermiere, ostetrica, fisioterapista, professionista della riabilitazione, eccetera - e paziente non si trovano fisicamente nello stesso luogo. In questo caso ci si avvale quindi dell'utilizzo di tecnologie digitali e delle telecomunicazioni per scambiare informazioni utili a diagnosi, trattamento e prevenzione di malattie.

L'OMS sottolinea, inoltre, che la prestazione tramite Telemedicina non sostituisce in alcun modo l'intervento tradizionale, ma può solo integrarne e - se necessario - migliorarne l'efficacia: è infatti legata a diritti e doveri di responsabilità, etica e tutela, come qualunque atto sanitario.

È fondamentale comprendere che, perché avvenga un reale intervento di Telemedicina, deve esserci uno scambio reale tra operatore e paziente: proprio per questo, non sono considerati trattamenti di Telemedicina portali di informazioni sanitarie, social network, forum, newsgroup, newsletter, eccetera.

Per comprendere ancora meglio le opportunità che questa modalità mette a disposizione, osserviamo più da vicino chi sono i tipici destinatari dei trattamenti tele sanitari, e quali vantaggi possono trarre dall'assistenza a distanza. 

​Telemedicina: destinatari e opportunità

Secondo le linee guida del Ministero della Salute, i principali destinatari della Telemedicina sono quelle tipologie di pazienti che, per diversi motivi, possono riscontrare maggiori impedimenti nell'incontrare fisicamente il medico o l'operatore sanitario. In particolare, si fa riferimento a:

  • pazienti in condizioni di salute rischiose o particolarmente cagionevoli
  • malati cronici
  • pazienti pediatrici
  • anziani
  • pazienti che si trovano presso strutture sanitarie
  • pazienti fisicamente collocati in luoghi che, per diversi motivi, non possono essere agilmente raggiunti, per esempio aeronaviganti, detenuti, militari, eccetera.

    Per queste categorie, la Telemedicina può quindi garantire misure più eque di accesso all'assistenza sanitaria, una migliore qualità della stessa perché si può avere un facile accesso alle cure, diminuzione dei tempi di attesa, limitazione del rischio di diffusione di malattie, nonché una effettiva riduzione dei costi sanitari.​

​​Obiettivi della Telemedicina

Comprendiamo, quindi, che il focus principale della Telemedicina è garantire l'accesso alle cure a tutte le tipologie di pazienti, nei limiti del possibile derivante da lontananza geografica e impedimenti fisici.

In particolare, gli obiettivi dei trattamenti tele sanitari sono:

  • la cosiddetta prevenzione “secondaria", ovvero l'assistenza sanitaria dedicata a persone con malattie croniche o patologie invalidanti che, nella quotidianità, devono sottoporsi a monitoraggi e controlli, ad esempio diabetici, cardiopatici, eccetera. Per queste tipologie di pazienti è sicuramente molto importante poter raggiungere il proprio medico anche a distanza, e ricevere indicazioni e aggiornamenti sulla terapia da svolgere.
  • lo svolgimento di un corretto iter diagnostico, che può essere utile in presenza di sintomatologie molto specifiche, o se sono presenti esami già refertati, come ad esempio è successo spesso nella fase iniziale della pandemia Covid-19
  • iter di cura e riabilitazione fisica, ovvero tutte le indicazioni e scelte terapeutiche atte a curare adeguatamente un paziente già diagnosticato, come ad esempio la Teledialisi, o un paziente che deve compiere attività di riabilitazione a seguito di infortuni, operazioni, eccetera
  • monitoraggio dei parametri nel tempo, favorendo quindi lo scambio relativo a dati necessari a comprendere come si evolve la situazione in corso: il tele-monitoraggio può essere utilizzato, per esempio, per controllare i parametri vitali di un soggetto in condizioni critiche, o per monitorare la condizione della donna durante la gravidanza.20211123_Magazine_Telemedicina_2.jpg
     

Telemedicina: i servizi offerti

I principali servizi offerti in modalità di Telemedicina sono quindi la trasposizione in modalità “a distanza" di molte delle attività normalmente svolte tra medico e paziente:

  • tele-visita medica
  • tele-consulto tra diversi medici specialisti, e tele-consulenza tra diversi operatori sanitari
  • tele-refertazione, ovvero il rilascio di referti e relative informazioni a distanza
  • tele-monitoraggio, che consente di controllare parametri clinici a distanza grazie, per esempio, a dispositivi indossabili o ravvicinati, come macchinari, sensori, misuratori, eccetera
  • tele-riabilitazione, ovvero la riabilitazione fisica guidata da remoto.
  • tele-assistenza con la quale si garantisce guida e interazione a distanza tra operatore sanitario e paziente, oppure tra operatore e caregiver.

Sanità digitale e telemedicina: la diffusione in Italia tra il 2020 e il 2021

Come sappiamo, durante l'emergenza sanitaria, la Telemedicina ha consentito a medici e pazienti di rimanere in contatto, utilizzando strumenti come la tele-visita, la tele-diagnosi e il tele-monitoraggio, sia per quanto riguarda il Coronavirus che altre patologie.

Il ruolo della Telemedicina è quindi stato fondamentale sia per fornire assistenza sanitaria che per evitare il contagio, garantendo inoltre un accesso alle cure equo anche a chi si trovava in condizioni di difficoltà o in luoghi difficilmente raggiungibili.

A maggio 2021, l' Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano ha pubblicato i dati relativi all'analisi volta ad osservare come la telemedicina si è diffusa in italia contestualmente alla pandemia, che ci restituisce uno scenario in forte evoluzione e, allo stesso tempo, non esente da alcune criticità.

Innanzitutto, è importante sapere che l'utilizzo del digitale per informarsi in ambito sanitario corre sempre più veloce: il 73% dei cittadini cerca approfondimenti online, e il 37% scarica abitualmente i referti via web.

È in questo scenario che si inseriscono i dati raccolti sui servizi di telemedicina: vediamoli insieme, per comprendere l'attuale stato della diffusione di questa opportunità in Italia.