Patologie

Sangue nelle feci

06/02/2023 - Tempo di lettura: 7 minuti

Sangue nelle feci: cause e trattamento

Vedere o intravedere sangue nelle feci non è infrequente. Può essere considerato un campanello d'allarme ma non significa necessariamente che si tratti di una patologia pericolosa.
Il sangue nelle feci è un sintomo generalmente indicativo di perdite ematiche gastrointestinali, le possibili cause sono numerose e di varia entità: quelle più lievi sono emorroidi e ragadi anali. Nei casi più seri, si tratta di vere e proprie emorragie del tratto digestivo, che costituiscono un'emergenza medica. Inoltre, a generare sangue nelle feci possono essere problemi ai vasi sanguigni (incluse varici), danni alla parete dell'esofago, ulcere sanguinanti, gastriti, traumi o presenza di corpi estranei. 

 

Come riconoscere il sangue nelle feci?

La presenza di sangue nelle feci può essere visibile a occhio nudo: se il sanguinamento interessa il retto o l'ano, si possono notare piccole striature di sangue rosso vivo nella carta igienica o gocciolamenti nel wc. In altri casi, il sangue nelle feci è visibile soltanto al microscopio con analisi di laboratorio: in tal caso, si parla di sangue occulto nelle feci.

 

Possibili cause di sangue nelle feci

Le cause maggiormente frequenti sono diverticoli, ragadi o emorroidi. Ma non si esclude, in casi più rari, che la presenza di sangue nelle feci sia dovuto a tumori o polipi. In sintesi, le cause più riscontrabili sono:

  • Emorroidi
  • Diverticolosi
  • Coliti ulcerose
  • Morbo di Crohn
  • Polipi intestinali
  • Tumore del colon retto 
  • Ragadi anali
  • Gastriti
  • Ulcere intestinali

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Diversi tipi di sangue nelle feci

Le feci ematiche assumono un aspetto diverso in termini di colore, quantità e altre caratteristiche, a seconda dell'origine.

 

  • Ematochezia: sangue rosso vivo nelle feci. Le feci verniciate in superficie di sangue di colore rosso vivo o commiste ad esso sono un'espressione tipica di emorragie colon-rettali, quindi indicano generalmente un sanguinamento in atto di provenienza intestinale. Il sangue nelle feci non è, infatti, ossidato, pertanto il materiale evacuato non fa in tempo a risultare di colore scuro e rendere le feci picee. Di solito, l'ematochezia compare improvvisamente ed è preannunciato da dolore addominale; negli adulti, le cause più comuni sono emorroidi e diverticolosi.

 

  • Rettorragia, sangue rosso vivo che non si mescola con le feci. Per rettorragia, si intende una perdita di sangue rosso vivo dallo sfintere anale. Differisce dall'ematochezia in quanto il sangue non si mescola con le feci, ma le attornia. La rettorragia è il sintomo più frequente per quanto concerne la malattia emorroidale. In caso di rettorragia, è importante correlare la presenza di sangue alla defecazione: nel caso in cui l'emorragia si presenti a gocce dopo la defecazione, la causa è da imputarsi alle emorroidi prolassate. Se invece il sangue è rilevabile sulla carta igienica, è con molta probabilità dovuto a una ragade anale. Nel caso si correli a scariche diarroiche, la rettorragia può essere dovuta a patologie infettive quali la colite ulcerosa. Infine, se la rettorragia è dovuta alla presenza di un carcinoma intestinale, il sangue risulterà presente nelle feci, ma ben separato e distinguibile dalle stesse.

 

  • ​Melena: sangue digerito nelle feci. Il sangue nelle feci – inteso come melena – si manifesta con l'emissione di feci nere, simili al catrame, contenenti sangue digerito. Questo colore scuro caratteristico (si parla anche di feci picee) è dovuto alla degradazione batterica e all'azione dell'acido cloridrico sul sangue nel tratto gastrointestinale. Le feci nere associate a melena sono solitamente liquide o pastose, oltre ad avere un caratteristico odore acido e putrido. Il sangue nelle feci origina, in questo caso, dall'apparato gastrointestinale superiore (esofago, stomaco o duodeno), sebbene possa essere anche il segno di un'emorragia da digiuno, ileo e colon ascendente. La melena può anche essere causata da deglutizione di sangue, come nell'epistassi.




Sangue nelle feci: la paura del tumore al colon

Inutile negarlo, quando si riscontra sangue delle feci, il timore più immediato e irrazionale è che sia un sintomo di tumore al colon. In realtà, solo una piccolissima percentuale dei soggetti che manifestano sangue nelle feci è affetta da tumore. E in questi pazienti, generalmente, sono presenti ulteriori fattori di rischio:

  • età superiore ai 60 anni
  • familiarità per questo tumore
  • fumo
  • malattie infiammatorie intestinali (come il morbo di Crohn)
  • presenza di polipi intestinali

 

Possibili rimedi contro il sangue nelle feci

La questione principale è capire qual è l'entità del problema, per cui è sempre buona prassi rivolgersi a un medico e spiegare l'accaduto. Spesso, nei bambini, la presenza di sangue nelle feci non è un problema grave: in molti casi, si tratta infatti di una situazione legata a costipazione. Negli adulti, il problema alla base del sanguinamento può essere altrettanto lieve oppure piuttosto serio: dunque, la soluzione può variare dall'uso di prodotti topici in caso di emorroidi, all'assunzione di farmaci più strutturati, fino alla necessità di un intervento chirurgico.

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Quando è il caso di rivolgersi a un medico

Il sangue nelle feci che deriva da un'emorragia gastrointestinale deve essere considerato una potenziale emergenza. Pertanto, è sempre opportuno contattare il proprio medico, la cui valutazione sarà diretta a:

  • confermare la presenza dell'emorragia
  • stimare la quantità e la rapidità del sanguinamento
  • identificare la fonte della perdita ematica e le potenziali cause
  • considerare la presenza concomitante di gravi malattie o di altri fattori contribuenti allo scaturire di sangue nelle feci

 

Sangue nelle feci: la risposta dei centri Dyadea

I pazienti affetti da patologie legate alla presenza di sangue nelle feci, possono trovare nei Centri Medici Dyadea il supporto adeguato per ogni fase del loro percorso terapeutico. Grazie a un consulto congiunto fra il gastroenterologo e il nutrizionista, si valuta ogni caso specifico: in caso di patologie lievi, si possono affrontare i sintomi trattabili con farmaci da banco e con suggerimenti sullo stile di vita del paziente. Mentre nel caso sia necessario indagare in modo più approfondito, i laboratori di diagnostica dei Centri Dyadea dispongono degli strumenti più evoluti e appropriati.